I Programmi Integrati di intervento

I Programmi Integrati di intervento sono stati inseriti nel quadro normativo di riferimento in seguito all’approvazione della legge 179/92, ed hanno rappresentato un nuovo tipo di programma, che ha inaugurato una serie di sistemi definiti successivamente con il nome di Programmi Complessi.

Questi nuovi strumenti per la gestione e trasformazione del territorio nascono per innovare fondamentalmente due aspetti.

In primo luogo la rigidità della legge fondamentale dell’urbanistica che, nata principalmente per governare l’espansione delle realtà territoriali, trova oggi difficile applicazione nelle soluzione delle problematiche legate all’intervento sulla città consolidata, bisognosa di riqualificazione e di recupero. In secondo luogo si ufficializza l’urbanistica concertata, dove è necessario il concorso di risorse economiche pubbliche e private, poiché le istituzioni pubbliche non sono più in grado di far fronte in maniera autonoma alle esigenze di trasformazione del territorio.

I Programmi Integrati di intervento sono finalizzati, per legge, alla riqualificazione urbana ed ambientale di zone territoriali, in tutto o in parte già edificate, ovvero da destinare anche a nuova edificazione.

La legge nazionale caratterizza i Programmi Integrati in relazione alla:

• Presenza di pluralità di funzione.
• Integrazione di diverse tipologie di intervento (comprese le opere di urbanizzazione).
• Dimensione tale da incidere sulla riorganizzazione urbana.
• Possibilità di concorso di più operatori e risorse finanziarie sia pubbliche che private.

Nella Regione Lazio, i Programmi Integrati sono disciplinati dalla Legge Regionale 22/97 e da poco anche dalla L.R. 21/2009.

La loro finalità è quella della riqualificazione ambientale e funzionale delle parti degradate e/o delle aree dismesse della città, attraverso un progetto operativo che impegni l’Amministrazione Pubblica ed i privati con suddivisione degli oneri e dei vantaggi. All’interno del Programma i privati, singolarmente o consorziati ottengono la possibilità di realizzare interventi di edilizia, servizi o attrezzature private a fronte della cessione gratuita delle aree necessarie alla realizzazione di parcheggi, verde pubblico scuole ecc. e della partecipazione diretta alla realizzazione di strade, fognature scuole, servizi sanitari, aree verdi ecc. (opere di urbanizzazione primaria e secondaria) previste dal programma.

Il Comune di Palombara Sabina, con la Delibera di Consiglio Comunale n. 29 del 10/05/2012, si è dotata di un documento che fornisce le linee guida per la redazione di Programmi Integrati di intervento in cui vengono recepite le indicazioni delle leggi regionali definendo in maniera più dettagliata gli obiettivi e gli indirizzi fondamentali di gestione urbanistica che si vogliono perseguire con lo strumento dei programmi integrati.

In maniera sintetica gli obiettivi principali possono essere così definiti:

• Rafforzare l’identità e la qualità delle aree già consolidate e di quelle da urbanizzare contigue agli ambiti urbani già esistenti.
• Riorganizzare e potenziare la mobilità mediante prioritariamente la valorizzazione, razionalizzazione ed adeguamento delle infrastrutture esistenti.
• Razionalizzare il territorio urbanizzato mediante la riconversione e riorganizzazione di aree e tessuto edilizio con attività non più compatibili con lo sviluppo urbano e con attività dismesse.
• Soddisfacimento della crescita insediativa.

Per quanto riguarda i vantaggi pubblici derivanti dalla realizzazione dei Programmi Integrati, l’Amministrazione Comunale, in fase di definizione dei singoli Programmi, concorderà con gli operatori proponenti la cessione delle aree da destinare a standard urbanistici ed il pagamento degli oneri di urbanizzazione, come previsto dalle normative vigenti per la realizzazione di un Piano Attuativo.

Inoltre, le linee guida prevedono un ulteriore vantaggio pubblico definito come standard qualitativo del programma. La somma corrispondente al sopracitato standard qualitativo viene calcolata in base al beneficio acquisito dal promotore, e deve essere pari ad una percentuale non inferiore al 35% dell’utile del promotore. Il beneficio del promotore corrisponde al valore dei volumi realizzabili all’interno del programma, al quale viene detratto il valore dell’area. Il valore applicato alle cubature sarà quello corrispondente alla destinazione urbanistica acquisita con la proposta di Programma Integrato di Intervento, mentre il valore da detrarre al precedente, applicato all’area, sarà quello corrispondente alla destinazione urbanistica delle previsioni del PRG vigente.

Possiamo dire che il documento “Linee guida per la realizzazione dei Programmi Integrati” è stato ben realizzato e prefigura un utilizzo dei Programmi Integrati coerente con le indicazioni regionali e le esigenze del territorio, concentrandosi dunque sulla riqualificazione delle aree già edificate, riducendo al minimo il consumo di nuovo suolo.

Questi strumenti urbanistici possono essere la soluzione a molte problematiche, soprattutto perché la compartecipazione dei privati alleggerisce l'Amministrazione di una parte della spesa pubblica e incentivano l’imprenditorialità privata.

Occorre però vigilare affinché le finalità e i modi di attuazione previsti nelle linee guida vengano effettivamente perseguiti nelle fasi di elaborazione ed esecuzione di tali progetti e affinché il beneficio di carattere pubblico sia sempre superiore all’introito che il privato ne può derivare.

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