Recupero e riqualificazione del Centro Storico

Nel Consiglio Comunale dell’8 novembre scorso è stata approvato all’unanimità, con la formula del silenzio/assenso, il “Piano di recupero del Centro Storico” del nostro capoluogo, elaborato nell’ormai lontano 2008.

Alla base del recupero e riqualificazione del centro storico è quanto contenuto in questo strumento, che rappresenta il vademecum per operare e intervenire nel patrimonio urbanistico di questa zona. In questo strumento è normata tutta la materia di intervento: dalla riqualificazione al recupero, con cambio di destinazione facilitato da norme in deroga, sia per quanto attiene le civili abitazioni sia per le destinazioni commerciali, artigianali e tanto altro. 

E’ senz’altro un primo, fondamentale passo per veder rivivere il nostro meraviglioso borgo e, nel nostro intervento in Consiglio Comunale (che di seguito vi proponiamo integralmente), lo abbiamo sottolineato, suggerendo qualche aggiustamento e stimolando la creazione di una struttura tecnica specifica.

All’inizio di questo intervento è doveroso esprimere un plauso nei confronti dell’Assessore all’Urbanistica e al Dirigente dell’Area Tecnica che, non senza difficoltà, sono riusciti a fare in modo che questo importante strumento, ancorchè con l’applicazione del silenzio/assenso, venga approvato dalla Regione Lazio.

Alla base del recupero e riqualificazione del centro storico è quanto contenuto in questo strumento, che rappresenta il vademecum per operare e intervenire nel patrimonio urbanistico di questa zona. In questo strumento è normata tutta la materia di intervento dalla riqualificazione al recupero con cambio di destinazione facilitato da norme in deroga, sia per quanto attiene le civili abitazioni sia per le destinazioni commerciali, artigianali e tanto altro.

Insomma uno strumento che se ben utilizzato e fatto rispettare non solo ci consegnerà un centro storico migliore sotto ogni punto di vista ma diverrà lo strumento portante di un volano economico, capace di rilanciare e recuperare l’intero patrimonio urbanistico/ immobiliare delle zone A1 e A2.

Per quanto attiene alcuni dettagli, come abbiamo già evidenziato in Commissione Urbanistica, segnaliamo la mancanza di deroga riguardo le superfici minime per i cambi di destinazione di locali a commerciali mentre nel regolamento edilizio comunale collegato al P.R.G. è riportata all’art. 57 let.B)2. La mancanza di questa deroga sarebbe un grosso limite per il cambio d’uso a commerciale fissato dal regolamento edilizio nella superficie di mq. 30.

Inoltre nel presente Piano agli art.li 9 e 35 è prevista, per gli edifici esistenti, la deroga per le altezze su tutte le categorie degli edifici, mentre nel Regolamento edilizio all’art. 57 let.A)2, è prevista la deroga esclusivamente per i locali di categoria A2. Altro aspetto di non secondaria importanza è rappresentato delle condizioni e non meno importanti prescrizioni, vedasi il parere favorevole di conformità paesaggistica D.lgs.42/2004 e L.R.24/98 e ancor più il contenuto della determinazione n.G06975 del 30.05.2018.

Invitiamo l’amministrazione a tenere nella dovuta considerazione tali indicazioni, attuare studi adeguati e programmare tempestivi interventi, dove previsti, di messa in sicurezza e migliorativi di mitigazione del rischio.

Inoltre auspichiamo che l’Amministrazione Comunale prenda la dovuta consapevolezza che questo strumento non solo dovrà essere al centro di ogni intervento futuro del centro storico, ma possa essere gradualmente applicato al recupero di tutto il degrado e la mancanza di attenzione che da troppi anni il nostro centro storico ha subito, seppur in presenza di uno strumento adottato con D.C.C. la n. 32 del 29/07/2008 che, come per ogni strumento adottato, avrebbero dovuto essere applicate le norme più restrittive di salvaguardia tra quelle vigenti.

Certamente per far sì che questo possa avvenire concretamente, è necessario, e in questa sede lo proponiamo, dotare il responsabile dell’area urbanistica di una ulteriore struttura tecnica specifica, con personale aggiunto con mansioni adeguate che si dedichi esclusivamente a questo importante settore, in modo da farlo diventare presto trainante sia a livello urbanistico che come volano turistico/economico. Attuare, quanto riportato all’art.42 “AREE DI USO PUBBLICO E PRIVATO- AREE VERDI”( integrandolo con la modifica al comma 3) invogliando la progettazione integrata dove possibile, oppure acquisendone l’uso pubblico a mezzo di opportune convenzioni con il privato e questo in tempi stretti per dare un forte segnale di partenza.

Tra le norme finali è precisato, ed è bene ribadirlo, che bisognerà dare priorità a tutti gli edifici di maggior degrado, i cui progetti potranno essere attuati da singoli proprietari o riuniti in consorzio, o anche con la presentazione di progetti da parte del comune, per definirne lo stato di fatto e il tipo di intervento.

A conclusione di queste sintetiche considerazioni, vorremmo che questo nuovo e tanto atteso strumento possa servire per determinare un’inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni, cioè passare da un consumo del territorio non del tutto legato a reali esigenze sociali ad un controllo attento del consumo del suolo recuperando migliaia di metri cubi, ricompresi tra le zone A1 e A2 del nostro centro e attualmente inutilizzati e svalutati.

Il Gruppo Consiliare “Progetto Comune”
Palombara Sabina, 8 novembre 2021

 

 

 

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