Lucciole per lanterne

Nel Consiglio Comunale del 29 dicembre 2016 è stato affermato da esponenti della maggioranza che i bilanci del Comune di Palombara Sabina sono stati apprezzati dalla Corte dei Conti perché “…è stato fatto tutto bene e anzi, sempre dalla Corte dei Conti, il Comune di Palombara Sabina, è stato individuato come Comune pilota”.

Avere opinioni diverse su aspetti della vita è normale, ma quando le carte sanciscono in modo inequivocabile ripetute criticità, affermare il contrario è, a seconda dei punti vista, umoristico o preoccupante.

La deliberazione 110/2016, della Corte dei Conti, evidenzia, purtroppo, a carico di varie annualità di bilancio, evidenti e ripetute criticità che pesano sulla gestione finanziaria di Palombara.

Non dice affatto che è stato fatto tutto bene ma elenca, per diversi anni finanziari, aspetti che dovrebbero preoccupare gli amministratori e non soltanto i cittadini:

Questo è il quadro dipinto dalla Corte dei Conti e "non abbiamo fatto tutto bene"!!!

Palombara non è stata scelta, purtroppo, come Comune pilota nei confronti degli altri Comuni, ma a causa della “…presenza nella contabilità di criticità potenzialmente in grado di produrre squilibri di bilancio, ha fatto ritenere sussistenti le condizioni per sottoporre il Comune di Palombara Sabina alla verifica della Corte dei Conti”. Altro che Comune pilota!

Nessuno gioisce per questo stato di cose, anzi! Ma sarebbe il caso che qualcuno scenda dalle nuvole e si renda conto dello stato di abbandono in cui versa Palombara e della precarietà dei bilanci!

Una riflessione: ma se i bilanci comunali fossero in ordine, come si è voluto far credere nelle dichiarazioni nel Consiglio comunale, perché alle richieste dei cittadini, che quasi implorano riparazioni e/o manutenzioni di competenza comunale, la risposta è sempre la stessa: non ci sono soldi?

Si vogliono far credere cose che non esistono: non sono state fatte lodi da parte della Corte dei Conti (purtroppo per Palombara!) ma parafrasando vecchi metodi di insegnamento fortunatamente in disuso, l’alunno che ha fatto un compito disastroso, è stato riaccompagnato al banco tirato per un orecchio e gli è stato imposto di riscriverlo.

 

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