La disoccupazione, i "nuovi" lavori e l'Europa

Il Fondo Sociale Europeo (FSE) permette di dichiarare guerra alla disoccupazione perché, con le risorse disponibili nella programmazione, è possibile formare nuove professioni, sostenere l’occupazione e creare nuove imprese.

Lo strumento, nato nel 1957 con il trattato di Roma, è utilizzato dalla UE per creare maggiori e migliori opportunità di lavoro in tutto il continente e non solo.

Ogni anno, grazie alle risorse messe a disposizione dell’Unione Europea, hanno trovato lavoro 15 milioni di persone.

Chi si occupa di lavoro e di disoccupazione giovanile, ha chiara in testa la necessità di formare le nuove generazioni e i disoccupati, offrendo loro la possibilità di acquisire nuove conoscenze e nuove competenze professionalizzanti.

Solo così è possibile trovare o creare lavoro. Le risorse messe a disposizione dal’Unione Europea nella programmazione 2014-2020 ammontano a circa 80 miliardi di Euro.

Con il FSE è possibile avviare corsi di formazione per disoccupati e per chi è in cerca di un’occupazione. Chi ha perso il lavoro ha diritto ad acquisire le nuove competenze necessarie per trovare una nuova occupazione. Chi è in cerca di lavoro ed ha finito le scuole secondarie (liceo o istituto professionale/tecnico), non vuole proseguire con il percorso universitario e non possiede la professionalità necessaria per essere inserito in un contesto lavorativo con le conoscenze e competenze appropriate, deve trovare sul territorio un luogo dove poter fare orientamento e partecipare ad un corso di formazione professionale. Sempre con il FSE è possibile pensare e avviare progetti per l’integrazione sociale delle persone svantaggiate così da inserirle nel mercato del lavoro.

Per queste ragioni la nostra realtà territoriale ha bisogno di offrire opportunità formative ai giovani, non solo del comune di Palombara, ma anche dei Comuni vicini. Oggi non è possibile pensare allo sviluppo territoriale, alla creazione di nuovi posti di lavoro se non si agisce sulle capacità, le conoscenze e le competenze personali orientate ad un progetto più ampio legato alla vocazione di un territorio, ad un progetto “politico” più ampio ed ambizioso. Il lavoro oggi non passa più attraverso “cooperative” nate ad hoc per prendere voti…, ma sulla via della formazione e della creazione d’impresa. Nuove professionalità sono necessarie per il presente e il prossimo futuro. Preparare i giovani ai nuovi scenari che sono alle porte è un dovere ed una necessità.

Obiettivo del nostro Programma di Governo per il 2020 è la creazione di una sede, accreditata presso la Regione Lazio, capace di realizzare corsi di formazione professionale (di arti e mestieri) e progetti che aiutino i giovani a fare impresa. Il nostro impegno è orientato al raggiungimento della piena occupazione, del miglioramento della qualità della vita, nel promuovere e sostenere l’inserimento sociale.

Come si raggiungono questi obiettivi? La lotta seria alla disoccupazione va combattuta a più livelli: abbiamo accennato alla formazione, ma è necessario anche sostenere e aiutare le persone nell’orientamento professionale. Questi due strumenti sono utili ma non risolvono alcuni problemi. E’ inoltre necessario accompagnare le giovani generazioni alla creazione d’impresa. Per questa ragione intendiamo creare un vero e proprio “vivaio d’impresa”. Il vivaio d’impresa è un luogo dov’è possibile pensare, progettare (fare un business plan), iniziare ad operare con la “nuova” impresa… In questi passaggi i giovani non sono lasciati da soli, ma sono accompagnati da consulenti e tutor.

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