Hai dimenticato la password?

*

E il SS. Salvatore è sempre più un lontano ricordo

Continua lenta e implacabile l’agonia dell’ormai ex-ospedale SS.Salvatore. Disposizione dopo disposizione vengono ridotte le prestazioni, presunte razionalizzazioni si trasformano in pesanti tagli, tassello dopo tassello viene smantellato quanto costruito con impegno e fatica.

L’avvio di questa opera demolitrice inizia nel 2003: per la prima volta, infatti, il piano sanitario regionale di quell’anno non prevede, per l’ospedale di Palombara Sabina, fondi per il rinnovo e/o l’acquisizione di apparecchiature e attrezzature. Per la prima di volta, dopo trenta anni di costante crescita della qualità e della quantità dei servizi erogati, veniva minata la continuità assistenziale dal nostro ospedale.

Da lì giuste proteste, inutili promesse, continui scaricabarile.

Ad ogni cambio di maggioranza in Regione l’altra parte accusava chi governava di ignorare le esigenze del territorio, di trascurare i cittadini ma il risultato è stato sempre lo stesso: zero, nessun risultato.

La promessa di attivare la Casa della Salute era stata accolta con evidente sollievo: non era più un ospedale (e questo si sapeva da tempo!) ma c’era la speranza per i cittadini di avere a disposizione importanti servizi.

Nel tempo questa promessa si è rivelata attuata soltanto in parte, anzi, ad essere precisi, è stato un illusorio obiettivo che ha invece portato all’abolizione di numerose prestazioni e importanti servizi e, per ultimo, la chiusura nei giorni prefestivi e festivi del punto di primo soccorso.

La disposizione, oltre che essere punitiva per i cittadini della nostra zona, comporta anche un pesante aggravio per il pronto soccorso dell’ospedale di Tivoli che, già normalmente intasato dalle esigenze del proprio territorio, è costretto ad occuparsi così anche di alcuni casi che si potrebbero tempestivamente avviare a soluzione a Palombara.

Quali sono le prospettive di questa penalizzante situazione?

Il quadro fin qui dipinto porta ad essere pessimisti, ma questo atteggiamento non è nei nostri princìpi e siamo sicuri che non lo è nemmeno nello spirito dei cittadini che insistono nel bacino di utenza del nostro ospedale!

Occorre non rassegnarsi, insistere a tutti i livelli affinché la Casa della Salute sia effettivamente funzionante e sia in grado di rispondere alle esigenze della popolazione.

Sono inutili generici richiami al diritto alla salute, servono incisive azioni nelle sedi e nei modi più opportuni.

Se il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2006 non è più idoneo lo si aggiorni e/o lo si integri, ma non si rinunci a chiedere quanto necessario, quanto spetta al cittadino in situazioni critiche. Si ponga con forza il cittadino-paziente al centro dell’azione amministrativa, politica e sociale, ricordando che paziente non significa che ‘ha pazienza‘ ma che ‘patisce‘ e pertanto sarebbe logico evitare che incorra in ulteriori rischi o disagi.

 

TOP

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti contenuti in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca su Informativa sulla tutela dei dati personali. Cliccando in un punto qualsiasi dello schermo, effettuando un’azione di scroll o chiudendo questo banner, invece, presti il consenso all’uso di tutti i cookie. Approfondisci