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Il futuro del Castello Savelli, Il nostro futuro!

Che tutti lo sappiano: Progetto Palombara, nell’ultimo Consiglio Comunale, ha votato contro la decisione della Giunta Palombi di affidare direttamente e senza alcun bando all’Azienda Speciale Territoriale Sabina (AST/ ex FarmaSabina), la gestione del Castello Savelli per i prossimi nove anni!

Chi ci segue sa bene quale sia la nostra posizione sull’antico maniero che svetta sul colle di Palombara e quale significato ha per il nostro Gruppo Civico.

Riteniamo il Castello con il museo e i beni artistici e culturali, un volano per l’economia del territorio ed un fattore significativo per lo sviluppo occupazionale.

Perché abbiamo detto di no?

Le ragioni, già rappresentate durante la discussione in Consiglio Comunale, in breve sono queste:

1) Etica: non si può tirare a campare!! In gioco c’è il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Riteniamo che serva a poco aprire la domenica il Castello ad un gruppo sparuto di visitatori o aumentare il numero dei pranzi e dei ricevimenti, se dietro non c’è un progetto capace di salvaguardare, valorizzare e sostenere le risorse culturali e artistiche del nostro territorio.

2) Di metodo: riteniamo che la strada percorsa dalla giunta Palombi, affidamento diretto all’AST Sabina della gestione del Castello, sia inadeguata!! Noi proponiamo un avviso pubblico o una manifestazione di interesse. Per risollevare le sorti del castello sono necessarie competenze tecniche e culturali che l’AST non possiede. Per noi la strada dell’affidamento diretto è impraticabile. Per esempio: il Comune di Tivoli con il sindaco Proietti – recentemente rieletto – non ha affidato alle proprie aziende il compito di gestire e valorizzare la “Rocca”, ma ha pubblicato un “Bando di Gara” per scegliere il soggetto e il progetto più qualificato a svolgere il compito. Per chi non lo sapesse il Sindaco è stato dirigente del MIBAC (ministero dei Beni culturali): Qualcosa vorrà pur dire!!!

3) Economica: ci chiediamo dove possa - AST - trovare le risorse necessarie per realizzare gli impegni assunti con il progetto presentato (55.000 euro annui), se l’attivo del Bilancio 2018 dichiarato è di soli 3.000 euro. Inoltre, sappiamo tutti che nell’anno in corso AST ha aperto una seconda farmacia comunale a Marzolano (encomiabile iniziativa) sostenendo spese per oltre 200.000 euro. Si tratta dunque di un affidamento a debito per il comune e per le generazioni future?

4) Tecnica: l’AST ha presentato un progetto che fa acqua da tutte le parti. Al di là dei buoni e condivisi obiettivi e propositi, il progetto non dice nulla sul come, cioè con quali azioni, questi obiettivi saranno raggiunti; non parla di “risultati attesi” e di “prodotti finali” che si intendono realizzare; non c’è una parola sul chi e il come sarà verificato lo stato di avanzamento del progetto; è completamente assente un “Business Plan” (piano economico finanziario) degno di questo nome.

Questi i motivi del nostro NO!!

 

 

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