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La monnezza è ricchezza... o almeno dovrebbe...

Tra i tanti punti all’OdG dell'ultimo Consiglio Comunale, vi erano pure l'approvazione di diverse imposte comunali per l'anno 2017.

Quella della TARI (Tariffa sui Rifiuti) in particolare, come peraltro nei precedenti anni, è rimasta invariata.

Ci siamo trovati di nuovo davanti all' affermazione: "siamo stati bravi a non aumentarla" (!!!)

Vorremmo fare qualche considerazione in merito:

- Palombara è stata fortunatamente uno dei primi comuni a passare alla raccolta differenziata; il cambio di abitudini per i cittadini è stato enorme (differenziare i vari rifiuti, conferirli solo in determinate ore, trovarsi diversi mastelli dentro casa con difficoltà spesso anche di spazio ecc.); nonostante tutti questi disagi la cittadinanza ha risposto alla grande con dei risultati strepitosi: in appena 2 anni abbiamo superato il 60% di materiali differenziati;

- visto che questo 60% di rifiuti differenziati (per la verità diminuito che nel 2016), rappresentato da carta, vetro, plastica e metalli, viene poi venduto ricavandone un utile, sono anni che domandiamo: questi soldi dove sono? Perché non determinano una diminuzione sulle bollette?

- l’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti è stato vinto dalla nuova Ditta, operativa dal 1 febbraio, con una ribasso dell’1,51%; ora, considerato che per legge l’importo della TARI deve essere calcolato esclusivamente sulla base delle spese sostenute per il servizio, era lecito attendersi sulle tariffe la stessa diminuzione.

L’Amministrazione risponde sostenendo genericamente che sono aumentati i costi del conferimento in discarica del 40% dei rifiuti indifferenziati. (!!!)

Ma se l’obiettivo dichiarato dalla nuova Ditta, sull’offerta tecnica in base alla quale ha vinto l’appalto, è il raggiungimento già nel 2017 del 70% di differenziazione, (tanto è vero che nel calendario settimanale il ritiro dell’indifferenziato è stato ridotto da due giorni a uno) riteniamo che il calcolo delle tariffe avrebbe dovuto tener conto di questo dato e gli effetti avremmo dovuto vederli in bolletta.

Parliamo ora del Centro di Raccolta Comunale, senza il quale, tutti sappiamo, la nostra è una raccolta differenziata a metà.

Durante il Consiglio Comunale di luglio 2016, fu annunciato in pompa magna che per la sua realizzazione la Città Metropolitana di Roma Capitale (ex Provincia), aveva concesso l’uso di parte dell’area ubicata nei pressi di Stazzano, a tutti nota come ex allevamento Fagiani.

Sono passati oltre nove mesi, a che punto siamo? Dovrebbe essere una priorità assoluta invece?

In attesa della sua realizzazione, l’offerta tecnica in base alla quale la nuova Ditta ha vinto l’appalto del servizio, prevede l’allestimento in un’area indicata dall’Amministrazione Comunale, di un’isola ecologica temporanea che permetta ai cittadini di conferire i rifiuti differenziati. Dopo due mesi dall’inizio del servizio, quest’area è stata individuata? Quando sarà operativa?

Lo sappiamo il risparmio che può portare un CRC? Pensate che soltanto l’eliminazione delle giornate ecologiche per il ritiro degli ingombranti comporta il risparmio reale annuo di oltre € 60.000.

Nel frattempo, dal 1 aprile, nonostante fosse previsto entro quindici giorni dall’inizio dell’appalto, è partito il servizio porta a porta su tutto il territorio comunale.

Ci auguriamo con tutto il cuore che il servizio di raccolta dei rifiuti venga effettuato come da offerta tecnica, ma assicuriamo che vigileremo costantemente affinchè i termini contrattuali vengano rispettati.

 

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