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La “Palestra” della discordia

Chi ha i propri figli che frequentano l’Istituto Comprensivo di Palombara, da settembre ha scoperto l’impossibilità per gli alunni di poter svolgere attività fisiche, perché il Comune, a seguito di mancati accordi con l’Istituzione Scolastica circa l’utilizzo della struttura al di fuori degli orari di istruzione, ha deciso di revocargli la concessione in uso della palestra, stipulando in proprio apposite convenzioni con associazioni per l’uso della stessa il pomeriggio e la sera.

Chi ha ragione e chi ha torto?

L’utilizzo da parte delle associazioni sportive della palestra della scuola di per se non è un problema. In passato molte associazioni l’hanno utilizzata per anni senza problemi. La questione si è inasprita quando l’Amministrazione Comunale ne ha preso il “possesso”, oltretutto senza la necessaria delibera del Consiglio d’Istituto che è l’organo deputato – per legge – a gestire l’uso dell’intero edifico scolastico sia nell’organizzazione interna sia nei confronti del territorio: associazioni ed eventi culturali.

L’’atto unilaterale dell’Amministrazione del nostro comune è, di fatto, contro la legge. Certamente gli Enti locali, e dunque il nostro comune, hanno il diritto e il titolo per poter rivendicare il potere di concessione a terzi di spazi dei locali della scuola, ma sempre previo consenso della scuola, che può proporre delle attività sportive e ricreative per gli alunni anche oltre l’orario scolastico. L’atto di forza ha dunque impedito l’esercizio della didattica e l’elaborazione di una adeguata progettualità interna. L’Amministrazione Comunale ha agito in modo autoritario e d’imperio, senza tener conto delle prerogative dell’Istituzione Scolastica. Si è appropriata di un immobile (la palestra), di cui non aveva la disponibilità, e ha stipulato convenzioni con associazioni sportive per il suo utilizzo. Cosa buona, ma non legittima fatta in questo modo.

Così la scuola non è più in possesso e nella disponibilità della palestra come è accaduto da decenni e la Dirigente si è trovata nell’impossibilità di utilizzarla nell’ordinaria attività didattica essendo stata, di fatto, “requisita”.

Dal 1999 tutte le scuole con il Regolamento dell’Autonomia Scolastica hanno acquisito uno “status” ed una “veste” non indifferente, infatti sono divenuti soggetti autonomi della Repubblica perché assolvono alla funzione specifica dell’erogazione del servizio “istituzionale” dell’Istruzione e dell’educazione (DPR 275/99). Le Autonomie Locali assolvono invece a funzioni generali di servizio e di promozione del benessere dei cittadini di una determinata comunità. Comune e Istituzioni Scolastiche sono soggetti costituzionalizzati di pari dignità (Art 117 comma 3 Costituzione). Detto questo la legge è chiara: il Decreto Iegislativo 44/2001, agli articoli 33 comma 2 lett. c) e 50, afferma che le scuole hanno facoltà di disporre liberamente dell’utilizzo dei locali.

Il primo articolo recita testualmente: “Al Consiglio di Istituto spettano le deliberazioni relative alla determinazione dei criteri e dei limiti per lo svolgimento, da parte del dirigente, delle seguenti attività negoziali:....c) utilizzazione di locali, beni e siti informatici, appartenenti alla istituzione scolastica, da parte di soggetti terzi”.

Il secondo articolo recita testualmente:“La utilizzazione temporanea dei locali dell’istituto forniti dall’ente locale competente, può essere concessa a terzi, con l’osservanza dell’articolo 33, comma 2 lett c), a condizione che ciò sia compatibile con la destinazione dell’istituto stesso ai compiti educativi e formativi”.

Ora a che punto siamo?

Il Consiglio d’Istituto, facendo riferimento alla comunicazione di ripresa in consegna dei locali della palestra da parte del Comune inviata il 18 ottobre 2016, in data 14 Novembre 2016 ha inviato al Sindaco e all’assessore competente una lettera, chiedendo che vengano garantiti igiene e sicurezza per gli studenti, aderendo a delle richieste esplicitate in 12 punti, allo scopo di permettere ai ragazzi di poter fruire della palestra secondo tutte le norme di legge. Sono trascorsi due mesi e l’Istituzione Scolastica non ha ancora ricevuto nessuna risposta….

E’ veramente desolante vedere che nel tardo pomeriggio le luci sono accese perché due associazioni sportive utilizzano la palestra, mentre 800 ragazzi che frequentano le nostre scuole non possono svolgere nessuna attività di educazione fisica al suo interno! Con tutta evidenza il “muro contro muro” ha prodotto come risultato che la palestra è vuota ed inutilizzata tutto il giorno.

La redazione di un “Protocollo d’Intesa”

Noi crediamo si debba trovare una risposta diversa. La mancata leale collaborazione sta dando luogo alla paralisi, e tutto a danno della popolazione scolastica e del territorio.

Per questo motivo, l’Amministrazione Comunale e l’Istituto Comprensivo hanno il dovere di redigere un “Protocollo d’Intesa” che permetta la piena collaborazione: l’utilizzo al mattino e al pomeriggio dei locali per l’attività di Educazione Fisica per gli alunni e nel tempo restante, tardo pomeriggio e la sera, per le associazioni che ne fanno richiesta al comune.

Il protocollo d’intesa deve:

  1. chiarire le condizioni d’uso degli spazi dell’edificio scolastico in termini di doveri e di diritti;
  2. prevedere un organo di valutazione e verifica composto sia da rappresentanti dell’Amministrazione (Assessore e Dirigente tecnico), sia da componenti dell’Istituzione scolastica (Dirigente, docenti e genitori);
  3. distinguere in modo netto i diritti dell’utenza interna (attività degli alunni o altre previste dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa) e dell’utenza esterna (associazioni ed eventi);
  4. prevedere con chiarezza l’assunzione di obblighi da parte delle Associazioni che utilizzano le strutture della scuola: cauzione, assicurazione, obblighi di sicurezza sul luogo di lavoro;
  5. stabilire che la conferenza di servizio, sulla base del programma delle attività annuali dell’Istituto Scolastico, rediga l’utilizzo settimanale della palestra;
  6. definire gli obblighi di sorveglianza e pulizia dei locali, oltre che l’assunzione di responsabilità sulla conservazione degli immobili e degli arredi.

La nostra proposta

Affidare con la massima urgenza alla Commissione consiliare “Statuto e regolamenti” la redazione di tale “protocollo d’intesa” tra il Comune di Palombara Sabina e l’Istituto Comprensivo al fine di superare lo stallo e il “muro contro muro” che ad oggi priva i nostri figli della loro palestra e del diritto di esercitare le ore di Scienze Motorie.

La normativa di riferimento per chi vuole approfondire:

  • Art 117 comma 3 Costituzione
  • Legge 517/77 art 12
  • D.L.vo 297/94 del TU in materia di istruzione Art 96
  • Legge 23/96
  • D.L.vo 112/98 art 139
  • DPR 275/99 recante regolamento autonomia scolastica art 3 e 9
  • DPR 156 del 9 aprile 1999
  • DI 44/2001 art 33 comma 2 lett. c) e art. 50
  • Sentenza TAR Perugia 14/7/2008 n. 368 in materia di utilizzo dei locali scolastici.

La leggano bene il Sindaco e l’Assessore all’Istruzione, forse ne hanno bisogno!

 

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