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Palombara Sabina e il suo territorio tra storia e archeologia

Si è svolto nelle giornate del primo e due ottobre l'evento storico-archeologico ideato e curato da Loredana Fauci e Vanessa Leggi in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l'Etruria Meridionale.

L'iniziativa è stata patrocinata dall’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dalla Proloco, dal Comune di Palombara e dal Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili; vi hanno preso parte anche numerose associazioni, ristoranti e aziende locali.

Al convegno, che ha avuto luogo la mattina di sabato 1 ottobre presso la Sala Ottaviani del Castello Savelli, sono intervenuti importanti funzionari, docenti universitari e ricercatori che hanno illustrato, attraverso le loro ricerche, il grande patrimonio storico e archeologico che il comune di Palombara Sabina ha la fortuna di possedere all'interno del proprio territorio.

Alla conferenza è poi seguito un buffet con prodotti tipici locali, offerto dalla Pro Loco e gli interventi della Dott.ssa Del Frate, di Monsignor Don Bruno Marchetti e del Dott. Fabrizio Gioiosi nella splendida cornice del Convento di San Francesco.

Ha coronato poi la giornata l'eccezionale accesso al sito della Villa romana di Formello, avvenuto sotto l'esperta e attenta guida del Dott. Mari che ha scavato l'area per ben cinque anni.

La partecipazione è stata numerosa e ha visto la preziosa presenza di docenti universitari, ricercatori e funzionari del ministero dei beni culturali anche alle visite guidate gratuite di domenica 2 ottobre al Castello Savelli, all'Abbazia di San Giovanni in Argentella, al Convento di San Francesco e alla Torre della Fiora. Quest'ultima ha addirittura registrato il tutto esaurito pochi giorni dopo l'apertura delle prenotazioni.

Lo scopo delle curatrici, che promettono di proporre altri futuri convegni, era quello di attirare la massima attenzione sul nostro paese, così ricco di storia. Un paese che ha la fortuna di trovarsi vicino Roma, dove può accedere a un grande flusso di turisti, incuriositi dalla nostra storia e dalle tradizioni locali, che purtroppo si stanno lentamente perdendo.

L'evento ha dimostrato che anche con un budget molto limitato e con il solo ausilio della passione e della forza di volontà, possono realizzarsi grandi cose: un piccolo importante germoglio è stato piantato e si spera che possa fiorire in un prossimo futuro, per poter restituire a Palombara il suo antico status di "Perla della Sabina".

 

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