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Il Padrone, le Istituzioni e il futuro nelle mani

Un gruppo civico nasce per fare “buona” politica e – se lo fa seriamente e al meglio delle possibilità – senza i vincoli che i partiti impongono, riesce.

Il nostro sindaco se ne è accorto: interrogazioni, mozioni ed informazione sono le nostre armi e lui ne ha preso atto nell’ultimo consiglio comunale. Un gruppo civico vive e può cresce solo se dimostra di essere credibile e serio.

I voti se li guadagna solo con una seria proposta politica, con la qualità del lavoro che i rappresentanti in Consiglio Comunale (Rino Postiglioni e Viviana Rosati) svolgono quotidianamente con il contributo di tutti gli aderenti.

La partecipazione alle ultime elezioni per noi ha significato la volontà di voler arrivare al governo amministrativo del nostro comune, con una proposta chiara e trasparente, perché riteniamo di avere le risorse, le capacità, la cultura e soprattutto le idee per governare bene il nostro territorio.

Fare buona politica interprentando i sogni 

Questa è la missione di un gruppo civico: capire quali sono e soddisfare i “bisogni” dei cittadini e tradurli in un progetto politico serio ed affidabile (in questo caso) alternativo a quello dell’attuale maggioranza.

Ascoltare i cittadini che hanno idee è un compito irrinunciabile per chi fa politica. Chi non condivide le idee e i progetti dell’attuale maggioranza sa che c’è un gruppo di cittadini seri, che oggi siedono nei banchi della minoranza. Un gruppo capace di interpretare le necessità e “i sogni” e di farli diventare progetto politico: scelte amministrative e fatti.

Fare politica allora diventa un impegno quotidiano per organizzare la speranza di un cambiamento possibile, un compito che non ha pari. Per molti cittadini oggi a Palombara credere che ci sia un’alternativa, un’altra possibilità - è ciò che mantiene vivo l’interesse per la vita della città.

Il "fare" e le "regole"

Un gruppo civico nasce non solo per scongiurare l’ineluttabile, ma per consentire al futuro di prendere un’altra strada. Allora per non cadere nel vortice della banalità dell’impotenza, è necessario fare proposte per correre ai ripari, per creare soluzioni nuove ai danni fatti dall’attuale cattivo governo di questo comune. Abbiamo capito bene che il nostro Sindaco non sempre è disposto a rispettare le prerogative delle altre istituzioni e spesso confonde il MUNICIPIO - che è casa di tutti – con la propria abitazione.

Chi oggi ha il potere tra le mani, non sempre, è disposto a farsi controllare. Così con la scusa del “fare” mette in un angolo il valore del rispetto di procedure e delle regole sapendo bene che le regole ci sono a garanzia di tutti. Sappiamo che per molti oggi la politica è pensare agli affari propri. Ma a dispetto di ogni “realismo politico”, non sempre conviene tenere i piedi per terra, piegarsi e scegliere in base alle convenienze delle “prossime elezioni”.

Così la politica diviene clientela! È questo, in fondo, il motivo ultimo e vero che ha fatto maturare la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato, dopo la sentenza del TAR del dicembre dello scorso anno. Riteniamo che il TAR non abbia definito la sentenza del ricorso presentato a settembre in modo corretto, perché secondo la norma i tempi di presentazione erano corretti. Crediamo che la giurisprudenza amministrativa dei diversi TAR (ormai prevalente) ci dia ragione. Il nostro obiettivo è veder rispettate le norme in vigore. Chiediamo troppo?

La politica per noi :

  • non è occupazione di poltrone, ma mettersi a servizio di un territorio;
  • non è considerare “casa propria” l’istituzione comunale, ma pensarla e viverla come la casa di tutti e per tutti;
  • non è fare affari e far favori agli amici, ma preoccuparsi del buon funzionamento dei servizi al cittadino;
  • non è pensare a nuovi palazzi e ad altre costruzioni erodendo territorio, ma è recupero e valorizzazione dei beni che abbiamo.

Il futuro è nelle nostre mani

Noi ci siamo! Ci siamo organizzati per interpretare i desideri di tutti quei cittadini che intendono rendere migliore il nostro territorio e vogliono che i loro “sogni” in qualche modo siano ascoltati, accolti, organizzati… così da divenire progetto politico.

Questo è Progetto Palombara.

Abbiamo un compito: organizzare la speranza di chi non crede che le istituzioni siano proprietà del Sindaco. Tutti noi sappiamo che questo non è un tempo di vacche grasse, ma di vacche magre. È nelle nostre mani la capacità di generare il futuro. Esso nasce dalla volontà di saper lottare oggi per un progetto comune.

 

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