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Turismo, Cultura e Sport

Questa Commissione ha il compito di elaborare progetti per la valorizzazione del nostro territorio così ricco di risorse storiche e archeologiche, ambientali e termali, culturali e paesaggistiche. E' necessario chiedersi come valorizzare il Castello Savelli ed i musei in esso presenti, con il nostro centro storico (unico al mondo), il monumento nazionale di San Giovanni in Argentella, le Terme di Cretone. Da alcuni anni nel nostro territorio è attraversato dai pellegrini che percorrono la via francigena di Francesco.

Si tratta di individuare le possibili sinergie e le interconnessioni possibili in termini di ricezione turistica.

Si riapre. E noi? Siamo pronti?

Più di un anno di pandemia, un periodo in cui tutti noi ci siamo sentiti come in una bolla di sapone e sbattuti dal vento in un turbinio di emozioni, angosce, paure, preoccupazioni per i nostri cari e la nostra vita. Un pensiero a tutti coloro che abbiamo, e ancora amiamo, e che purtroppo non ce l'hanno fatta e ci hanno lasciato.

Non ne siamo ancora del tutto fuori e quindi alta deve essere la nostra difesa contro questo invisibile/visibile nemico.

Un gran fermento però corre in tutta la nostra bella Italia, che sta puntando proprio in quei settori che maggiormente sono stati più colpiti: turismo e cultura e su tutti gli indotti ad essi collegati.

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Il Museo della Sabina: un'altra occasione sprecata

Una delle tante occasioni perdute è il Museo Territoriale della Sabina, in progetto fin dal 1976, inaugurato nel 2008, chiuso dopo qualche anno e mai veramente riaperto.

Ospitato nelle stanze del Castello Savelli avrebbe potuto arricchire le visite dei numerosi gitanti che soprattutto la domenica arrivavano fin sotto le mura della principale attrazione turistica del paese, questo almeno fino a quando il castello è rimasto aperto al pubblico.

Ma il vero spreco, e il danno procurato a tutta la comunità, è stata la mancata riorganizzazione delle sale per ospitare i reperti provenienti dalla villa romana rinvenuta a Formello, alle pendici del Monte Gennaro.

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Mancano le risorse, manca il lavoro, le attività commerciali arrancano. Col turismo tutto potrebbe cambiare ma nulla ad oggi è stato fatto.

In un paese come Palombara, che conta poco più di tredicimila abitanti e dove quasi tutti si conoscono, ci si aspetterebbe che l’amministrazione pubblica sia particolarmente vicina alla cittadinanza e al territorio, curandone il decoro, lo sviluppo e il benessere di tutti; in poche parole avendo a cuore il bene comune.

Purtroppo non è così. Il sindaco e la sua giunta hanno brillato per aver lasciato l’intera cittadina in un quasi completo stato di abbandono.

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La Sagra è più forte del Coronavirus!

Domenica 28 maggio 1933, in occasione della nona edizione del “Corso dei Fiori”, si tenne la prima “Sagra delle Ciliegie” a Palombara, che da allora in poi ne avrebbe preso il posto.

Quest'anno sarebbe stata la novantaduesima edizione, ma purtroppo, per la seconda volta nella sua storia, la nostra Palombara non potrà organizzare la sua festa più grande; la prima (una interruzione di quattro anni dal 1942 al 1945) fu dovuta al terribile secondo conflitto mondiale.

Progetto Palombara, su iniziativa del Gruppo Turismo e Cultura, vuole mantenere in vita la tradizione nonostante il coronavirus e, avvalendoci della tecnologia che oggi abbiamo la fortuna di possedere, vogliamo proporvi la “92° Sagra delle Cerase Online”.

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